Una platea di oltre 140 rappresentati di aziende, associazioni di categoria, studenti ed istituzioni ha presenziato stamattina nell’Aula Magna del Campus Santa Monica al convegno “La sfida di Cremona per una zootecnia sostenibile”.
A fare gli “onori di casa” è stato Marco Trevisan Preside della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, delegato dal Rettore Anelli, che ha aperto l’evento sottolineando come sia scorretto pensare che la zootecnia sia responsabile dei cambiamenti climatici, servono però ricerche e studi per migliorare sicuramente le prestazioni.
A seguire Gianni Ferretti, Prorettore del Polo Territoriale del Politecnico di Milano, delegato dal Rettore Sciuto, ha evidenziato che la missione del Politecnico è accompagnare e sostenere tramite lo sviluppo tecnologico le vocazioni territoriali della provincia: cibo e musica.
Ciascuna università, con le proprie competenze contribuisce ad un’alleanza indispensabile, che è quella che si è creata in ZAF Innovation Center, il Centro per l’innovazione agro zootecnica alimentare di Cremona che ricordiamo vede l’adesione di sei associazioni di categoria del territorio (Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, Coldiretti Cremona, Confartigianato imprese Cremona, Confcooperative, Apindustria Confimi Cremona, Confcommercio Cremona) oltre che 14 importanti imprese del territorio. Il centro è supportato dal management di REI che per l’obiettivo è stata beneficiaria di un finanziamento di Fondazione LGH (Gruppo A2A).
Zootechnical, Agricultural, Food: queste sono le tematiche di cui intende occuparsi ZAF Innovation Center e che sono poste al centro del sistema primario, come ha sottolineato il Sindaco Gianluca Galimberti.
“Il settore primario ha un ruolo strategico e deve diventarlo anche per i decisori politici, perché sono i modelli efficienti di zootecnia ed agricoltura che poi nutrono il pianeta. ZAF si colloca nella consapevolezza che la transizione non è solo ecologica, ma anche una trasformazione dei sistemi produttivi ed è una transizione culturale, un modo nuovo per affrontare i problemi.”
A proseguire poi con i saluti istituzionali si sono susseguiti il vicepresidente della Provincia di Cremona Giovanni Gagliardi, Roberto Biloni, presidente di CremonaFiere e il Segretario Generale della Camera di Commercio di Cremona Maria Grazia Cappelli, che ci ha ricordato che la provincia di Cremona produce l’11% latte nazionale, attestandosi al di sopra della media nazionale.
Il microfono poi è ritornato alle Università, dove il professor Lorenzo Morelli (Università Cattolica del Sacro Cuore) e il Professor Gianni Ferretti hanno parlato di come accelerare la capacità innovativa sul nostro territorio grazie alla scienza e all’alleanza delle due università per rispondere a quelle che sono le sfide del sistema alimentare mondiale: popolazione in aumento a 9,7 miliardi entro il 2050 con corrispondente aumento della domanda, cambiamento climatico che sta degradando le colture, approvvigionamento idrico inferiore del 40% entro il 2030 e spreco alimentare globale che produce la stessa quantità di CO2 delle emissioni di USA ed UE insieme.
Lorenzo Morelli, che oltre ad essere docente di microbiologia è anche coordinatore per la zootecnia sostenibile del Tavolo alimentare del Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale (MAECI) ha aperto il giro della tavola rotonda, moderato da Ilaria Massari, Direttore di REI – Reindustria Innovazione nonché Project Manager di ZAF Innovation Center.
L’obiettivo principale della tavola rotonda è stato raccogliere contributi di soggetti autorevoli sul perché Cremona e lo ZAF Innovation Center sono il luogo adatto per l’innovazione zootecnica.
Con questo filone si sono quindi alternati Massimiliano Giansanti Presidente di Confagricoltura, Maurizio Martina Vice Direttore Generale della FAO, Stefano Gatti Inviato Speciale per la Sicurezza alimentare di Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Biagio Di Terlizzi Vice Direttore e Responsabile dell’ufficio pianificazione e cooperazione del CIHEAM di Bari.
Alcune proposte di collaborazioni e di spunti sono emerse oggi all’interno della tavola rotonda.
In particolare la FAO ha suggerito a ZAF, con l’obiettivo di abbattere le emissioni nel mondo della zootecnia, di focalizzare i lavori su 3 aree principalmente: qualità dei mangimi, selezione delle razze e gestione dei reflui.
Ulteriori “compiti a casa” sono stati affidati dal Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale: raccogliere dati scientifici sulla zootecnia per sfatare falsi miti, strutturare delle progettualità su temi di sicurezza alimentare che loro possano finanziare, individuare le innovazioni già attive e portarle nei paesi in via di sviluppo.
Infine, anche il CIHEAM di Bari propone allo ZAF delle collaborazioni, come il coinvolgimento del “sistema Italia” per lo sviluppo della sicurezza alimentare, il dialogo con le comunità locali, il supporto al trasferimento tecnologico verso i paesi partner, la co-progettazione di percorsi di specializzazione, alta formazione e vocational training e supporto alla definizione di consorzi per partecipazione a progetti di ricerca EU.
Tutti sono stati d’accordo nell’affermare che ZAF Innovation Center è un luogo di unione e collaborazione che cerca di andare oltre la frammentazione del mondo agricolo. Per questa ragione, come ha sottolineato Massimo Giansanti, può spingersi verso l’innovazione in zootecnia ed anche verso una rivoluzione agritech, rispondendo alle grandi sfide che stanno colpendo il mondo, come l’aumento della popolazione e la sempre maggiore richiesta di cibo, con scarsità di risorse.
L’idea che oggi viene presentata con questa iniziativa, prova che ci sia una grande forza di specializzazione di questo centro e c’è il giusto approccio di mettere a sistema esperienze diverse con approccio bottom up. Sarà interessante, per gli ospiti, vedere come il centro potrà raccogliere le fondamentali sfide legate alla sostenibilità della filiera agro zootecnica.